Virgil Radio, solo musica a licenze libere


Robert Johnson decelerato

Raramente pensiamo a quante volte la nostra percezione del passato sia falsata; spesso la scarsa conoscenza, se non la completa ignoranza, del contesto originario ci porta a fraintesi, a interpretazioni erronee o addirittura di mera fantasia. La storia, la storia dell'arte, la storia della letteratura contano esempi molteplici: basta pensare alla clamorosa cantonata tramandataci da Winckelmann sulle statue antiche bianche come il marmo, o a quella del rosso pompeiano che però prima dell'eruzione del Vesuvio del 79 era... giallo pompeiano.
Per stare a tempi più recenti e alla musica qualcosa di simile è accaduto con i brani di Robert Johnson (1911-1938), uno dei padri nobili del blues. Personalmente ho sempre faticato ad ascoltare le celeberrime 29 tracce registrate tra il 1936 e il 1937, che sono peraltro tutto ciò che ci rimane della sua produzione, per una sorta di effetto comiche che me le rende piuttosto indigeste, nonostante la bellezza dei brani, senza che mai riuscissi a spiegarmene la ragione.
Ma la ragione è che da quasi novant'anni le ascoltiamo falsate. Si è infatti accertato che il consorzio che pubblicò le registrazioni del musicista aveva l'abitudine di accelerare leggermente la velocità dei brani che produceva per renderli più vivaci e brillanti. Una cosa lieve, in genere aumentando la velocità da 78 a 81 giri al minuto, ossia del 4% circa. Inavvertibile in caso di musica solo strumentale; non altrettanto nel caso della voce che, aumentando la velocità di riproduzione, sale di tono acquisendo appunto l'indesiderato e non troppo gradevole effetto comiche.
Appresa l'informazione, ho provato subito a riprodurre i brani del nostro ad una velocità ridotta del 4% e, come per magia, il piacere di ascolto ne ha immediatamente guadagnato. Suonano come dovrebbero, restituendo a Robert Johnson il suo timbro reale e alle registrazioni l'atmosfera che dovevano certamente vivere gli spettatori delle sue esibizioni.

I brani sono di pubblico dominio, essendo passati più di 70 anni dalla morte dell'autore e interprete.


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