Ipotesi sul tempio di san Sebastiano come mausoleo di Ludovico II Gonzaga

Da sempre vi è incertezza sulla destinazione del tempio di San Sebastiano a Mantova, progettato nel 1460 da Leon Battista Alberti per il marchese Ludovico II Gonzaga. Ma la mia ipotesi è che esso sia stato concepito originariamente dal committente come proprio mausoleo. Di seguito sommariamente gli indizi che mi portano a pensarlo.

Il primo è la posizione dell’edificio, decisamente defilata rispetto alla pianta urbanistica del tempo: non fu pensato in una zona di espansione e nell’area non c’erano ancora né la casa di Mantegna né il palazzo di San Sebastiano né tanto meno il Palazzo Te. Si trattava di una zona fuori mano a ridosso della palude del lago Paiolo. Non c’era quindi una reale ragione di costruirvi una chiesa vera e propria.

Il secondo indizio è la forma. Al netto degli interventi di inizio Novecento, l'edificio appariva come uno stabile di due piani, di cui quello sotto chiuso come fosse stato un basamento a sostenere la parte superiore. Se ne ha una buona idea nel rovescio della medaglia bronzea di Giovanni Lanfredini, opera del medaglista mantovano Sperandio Savelli e databile attorno al 1478-1483.
Considerando la passione di Alberti per gli edifici monumentali imperiali romani e tenendo conto che, quando nel 1470 gli verrà commissionata la basilica di Sant'Andrea, immaginata dallo stesso marchese come nuovo fulcro della città, l’architetto progetterà una vera e propria basilica imperiale (edifici che erano quasi varianti coperte del foro), viene da pensare che già il tempio di San Sebastiano sia la risposta con un modello imperiale romano a una precisa richiesta del committente.
Edifici su due livelli, di cui quello inferiore chiuso a fare quasi da piedistallo, nella Roma antica erano spesso i mausolei degli imperatori; si pensi a quello di Augusto o ancor più a quello di Adriano, oggi noto come Castel Sant’Angelo. Il loro modello ideale era probabilmente a sua volta il mausoleo di Alicarnasso, benché questo fosse a base quadrangolare, secondo la descrizione di Plinio nella Naturalis historia, e quelli invece a base circolare. Ma Alberti potrebbe avere optato proprio per ragioni filologiche per la base quadrangolare, peraltro più congeniale ai suoi modi, come testimoniano anche la facciata del tempio malatestiano a Rimini e ancor più quella della già citata Sant’Andrea a Mantova.

Il terzo indizio è la presenza di bassorilievi con putti che reggono il sole, simbolo fin dall'epoca paleocristiana (ma già da prima; si pensi ad esempio ai mitrei) della fiducia nella resurrezione e dunque particolarmente adatti a un contesto funerario.

Per non farla lunga, ne concludo che, come per Sant'Andrea Alberti sceglierà la struttura di una basilica imperiale per rispondere alla volontà di Ludovico II di fare della nuova chiesa il nuovo centro (o foro) della città, così sceglie qui la struttura del mausoleo con ogni probabilità per rispondere alla richiesta del marchese di una chiesa destinata a ospitare la propria tomba.

(scritto e depositato il 10 ottobre 2020)

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