Un’occasione unica per tornare a riflettere sulle affinità elettive o le divergenze culturali e linguistiche, passando per le opere di artisti italiani come Guttuso, Purificato, Sughi, Turcato, Astrologo, Attardi, Castellani, Trombadori e molti altri e quelle dei sovietici che dal 1934-’56 al ‘74 parteciparono alla Biennale di Venezia: una selezione di opere di grande respiro internazionale, nonché numerosi documenti, video, fotografie, manifesti e libri, poco (o per niente) conosciuti al pubblico.
Presso il Palazzo Te di Mantova dal 30 maggio al 25 ottobre 2015.
Prenotazione di una visita a Palazzo Te e alle mostre temporanee di Mantova e Sabbioneta con guida turistica autorizzata.
La rassegna prende le mosse dagli anni della frontale contrapposizione politica, quando per almeno metà degli italiani l’Urss era il mito, il paradiso della giustizia sociale, mentre per l’altra rappresentava la concretizzazione del demonio in terra. Erano gli anni in cui i maggiori intellettuali del paese (come Levi, Calvino, Moravia) compivano il loro pellegrinaggio laico a Mosca e, d’altro lato, lunghe code si formavano all’Ermitage per ammirare i dipinti di Renato Guttuso.