Lo studiolo di Isabella d’Este (1474-1539) in origine era stato allestito nella torre nordorientale del Castello di San Giorgio e solo tra il 1520 e il 1522, vale a dire dopo la morte del marito Francesco II Gonzaga (1466-1519), venne trasferito in Corte Vecchia, dove si trova ancora attualmente.
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Per questo ambiente la marchesa aveva concepito un progetto decorativo ricco e complesso, dettato dalla passione per l’antichità classica oltre che dalla celebrazione delle proprie virtù, il cui cuore doveva essere una serie di dipinti appositamente commissionati ad alcuni dei maggiori artisti del tempo, quali Andrea Mantegna, il Perugino, Lorenzo Costa, Giovanni Bellini, il Correggio. Nel primo ‘600 le tele furono vendute e presero pacificamente la via della Francia; oggi sono ammirabili al Louvre di Parigi. Nulla invece è più visibile in loco nemmeno delle altre opere che abbellivano il piccolo ambiente e di cui parla l’inventario stilato dal notaio Odoardo Stivini nel 1542, a tre anni dalla morte della marchesa.
Lo studiolo ora si presenta dunque al visitatore come un raffinato scrigno foderato in legno, ma completamente vuoto. Individuare e raccogliere di nuovo, seppur temporaneamente, la collezione al suo posto sarebbe certamente opera d’impegno e costo assai ardui. Come provare a rendere dunque l’idea delle decine e decine di opere e oggetti di varia fattura, con le tele di Mantegna, Costa, Perugino, Correggio, i busti dell’Antico, il Cupido dormiente, le piastrelle per risolvere il ricorrente problema dei topi?
Non restava che ricorrere alla grafica digitale. E così, alla fine del 2013, con una buona dose di pazienza e l’ausilio di GIMP, ho cominciato a ripopolare due immagini dello studiolo vuoto con i dipinti del Louvre, con alcune sculture e con le piastrelle conservate al Castello Sforzesco di Milano. Il risultato sono due “fotografie” di discreto rigore storico, benché senza alcuna pretesa di ineccepibilità filologica, ma che soprattutto mi paiono di indubbia atmosfera.
Aggiornamento: nel 2016 è stata eseguita anche una ricostruzione virtuale dello studiolo.
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Lo studiolo di Isabella d'Este
Ricostruzione grafica di Daniele Lucchini, 2013.